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GEOMETRY

Grande fascino hanno quelle linee astratte che si presentano agli occhi, all'improvviso, su di un muro, sull'asfalto o su un tavolo, grazie a delle ombre, a dei colori, a delle luci che si fanno largo tra alcuni oggetti. 

Questo, assieme ai dettagli, è il mio campo preferito, forse perché l'astratto fa sognare di più la mente, o forse anche perché è una grande soddisfazione individuare un'armonia geometrica in contesti totalmente banali e apparentemente insignificanti: ormai sono abituata al fatto che si formi un capannello di gente attorno a me quando mi soffermo alcuni minuti, a volte anche accucciata in pose scomode, per fotografare in diversi modi il "nulla", secondo loro; sento che cercano di capire e di indovinare cosa mai io stia fotografando; certe volte anche sento che scommettono tra di loro sull'oggetto della mia attenzione. Però pochi, alla fine, mi chiedono cosa stessi ritraendo: quasi sempre se ne vanno insoddisfatti perché non hanno afferrato il quid, oppure se ne vanno con radicata certezza che al mondo c'è tanta gente strana. E' chiaro che l'astrazione non è per tutti.

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